Lyrics
E si compà che lo capisco ciò che vuoi, calabru nove ti conosce bene e ti
conviene fare il serio quando puoi, scherzare
non fa male ma bleffare è deleterio, odiare solamente per creare finti eroi.
se stai con noi zero moine, mi pali di rivolta mentre tagli le cartine,
c'è mi chi spacca i coglioni e c'è chi spacca le vetrine, pecoroni fanno il
rap per svoltare pecorine. E la tua paternale non mi piace, compà qui c'è crisi
quindi io non lascio mance. mi dici che sei uomo, ti accarezzo sulle guance,
ritorna quando calmerai tuo padre mentre piange. tu cazzeggi col dolore e dopo
sbrocchi perchè questa vita si ha un cattivo odore tu, tu non hai oscurato il
sole, sono quelle mani che ti coprono gli occhi da impostore.
rit. x2
Ogni singolo giorno, ogni micro secondo, ogni volta è un’altra chiusa a chiave
che sfondo. e questa volta rispondo, deleno paranoie per andare più a fondo.
Due mesi fa volevo smettere, ma poi ho pensato che è un peccato abbandonare
l’universo immacolato di ste lettere, adoro farle flettere, il nuovo nettare,
il rap è come una disgrazia inaspettata fa riflettere.
altro che culto dell’insulto sto suono non ha trucco, fa parlare un uomo adulto,
l’esperienza soprattutto, ti lascia a bocca aperta come Lupin quando subisce
un furto.
Con la testa che mi fuma, il vento mi consuma il vento che trascina a stento la
fortuna e se per caso lascerai questa tribù allora fuggo sulla luna come chicum
di catzuma. Come un puma tante calme mosse rapide io penso ad una culla e tu mi
stressi con la lapide strofe sapide contro ste facce avide in silenzio porto
rime in grembo come suore gravide.
rit. x2
IN cerca dell’ispirazione barcollavo come un tossico di notte alla ricerca di
una farmacia di turno per il metadone ma poi ho scoperto il modo e pure il
succo e adesso godo perchè sfogo tutto compresa la tensione, con meno yanke
sotto l’acqua
(Grazie a Davide D’Agostino per questo testo)